RIPARAZIONI E LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA

Solamente un manutentore abilitato può eseguire le riparazioni su un ascensore.

In nessun caso il proprietario può tentare di ripararlo da solo, ad esempio facendo intervenire il custode oppure chiamando professionisti di altro genere (elettricisti, fabbri). Questo non solo perché è la legge che richiede l’intervento di un operatore abilitato, ma per una sostanziale esigenza di sicurezza che verrebbe messa a repentaglio dall’intervento sull’impianto di persone non qualificate.

Siamo tempestivi nel promuovere la riparazione e/o la sostituzione delle parti rotte o logorate o la sostituzione per ammodernamento dell’impianto alle nuove norme tecniche.

A salvaguardia della sicurezza degli utenti degli ascensori nonché dei lavoratori che effettuano lamanutenzione, suggeriamo a tutti i proprietari di ascensori installati prima dell’entrata in vigore della direttiva 95/16/CE di valutare attentamente, insieme al manutentore dell’impianto, tutti i possibili fattori di rischio che potrebbero rivelarsi causa di incidenti durante l’utilizzo dell’impianto o durante le operazioni di manutenzione, programmando per tempo e facendo eseguire gli interventi necessari per eliminare o almeno ridurre i rischi. Ciò anche allo scopo di cautelarsi a fronte di eventuali responsabilità cui il proprietario stesso può essere chiamato a rispondere, in sede civile ed anche penale, in caso di incidenti e infortuni sugli ascensori.

Sulla base di una serie di rischi specifici che sono quelli maggiormente associati ad episodi di incidenti più o meno gravi verificatisi in Italia nel corso degli ultimi anni, suggeriamo i conseguenti interventi di adeguamento per prevenirli:

  1. Installazione di un combinatore vocale bidirezionale collegato ad un centro di soccorso: ciò copre il rischio che persone intrappolate in cabina non vengano soccorse nel tempo più breve e nel modo migliore.
  2. Installazione di un sistema di livellazione precisa al piano, per evitare che gli utenti inciampino nell’entrare o uscire da una cabina non ben livellata al piano.
  3. Installazione di dispositivi (barriere optoelettroniche) a protezione delle persone durante la chiusura di porte automatiche installate prima dell’entrata in vigore delle norme della serie EN 81.
  4. Installazione di porte di cabina sulle cabine che ne siano attualmente ancora prive.
  5. Adeguamento degli ascensori idraulici in modo da portarne il livello di sicurezza allo stesso conseguito sugli elettrici già col DM 587/1987 (secondo le specifiche indicazioni dell’allegato NA alle UNI EN 81-80).
  6. Adeguamento della illuminazione del locale macchine.
  7. Adeguamento della illuminazione normale della cabina e installazione di una luce di emergenza in cabina (quest’azione potrebbe introdurre sistemi di illuminazione a basso consumo che ridurrebbero sensibilmente l’intero consumo energetico dell’ascensore).

Si tratta, ovviamente, di un elenco indicativo e non esaustivo, tenuto presente che la citata norma tecnica UNI EN 81-80 elenca ben 74 situazioni di possibile rischio da controllare su un ascensore esistente. Quelle sopra elencate sono solo le principali azioni di adeguamento che è opportuno intraprendere, ma il quadro complessivo degli interventi da effettuare su ciascun impianto va determinato caso per caso, in funzione della valutazione concreta delle caratteristiche dell’impianto, delle sue condizioni d’uso, degli eventuali malfunzionamenti riscontrati e degli eventuali incidenti già avvenuti.

Le nuove norme UNI 10411-1 e 2 2021, entrate in vigore il 30 settembre 2021, sostituiscono l’edizione precedente del 2014 e specificano i requisiti necessari per la modifica o la sostituzione di parti di ascensori elettrici e idraulici non conformi alla Direttiva 95/16/CE e alla Direttiva 2014/33/UE.

In altre parole, le modernizzazioni su impianti installati prima del 1999 hanno oggi nuove regole di riferimento, che è obbligatorio applicare.

Un esempio per tutti: in caso di sostituzione di quadro di manovra, la normativa prevede oggi obbligatoriamente la presenza dei seguenti componenti:

  • Teleallarme rispondente alla normativa UNI EN 81.28
  • Argano con freno a doppio effetto e contatti di controllo sulle ganasce freno
  • Limitatore con contatto di controllo velocità in salita
  • Serrature omologate o presenza di ponte asportabile sul circuito dei blocchi (con porte di piano a battente)

O ancora: in caso di sostituzione di porte di cabina, occorre sempre prevedere anche l’installazione di una barriera fotoelettrica a tutta altezza di ultima generazione, ovvero rispondente alle specifiche previste dalla UNI EN 81.20-50.

Si tratta di un importante passo in avanti nel rinnovo del parco impianti italiano, tra i più vecchi al mondo con oltre il 70% degli ascensori (circa 700mila) in funzione da più di venti anni e circa il 50% da oltre trenta (fonte ANIE-Assoascensori).

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